Ed ecco pronta la lista dei buoni propositi per il 2019. Ma ce la faremo davvero quest’anno a raggiungere tutti questi obiettivi?
Intanto possiamo dirci che porci dei traguardi è una cosa bella. Vivere il presente, dare valore al qui ed ora, accettare quello che la vita ci offre è un aspetto molto importante del nostro benessere, ma questo non va confuso con la mancanza di progettualità per il futuro. Non avere sogni, programmi, desideri, aspirazioni per il domani è sempre sintomo di qualcosa che non va.
Proviamo allora a considerare traguardi che siano della nostra misura, che possano essere pensati come dei “voglio” e non come dei “devo”. Non riempiamoci di imposizioni e comandi (devo guadagnare di più, devo risolvere quella questione, devo stare più tempo con i miei figli, devo andare in palestra, devo cambiare lavoro, devo svegliarmi…) che hanno come unico effetto sicuro quello di invogliarci a fare il contrario di quello che diciamo. Proviamo a scoprire che cosa vorremmo per noi e non che cosa dovremmo. Prendiamoci del tempo per riflettere su cosa ci farebbe stare bene per davvero piuttosto che aderire ciecamente ai doveri che la società ci impone per essere sul pezzo. Non diamoci poi obiettivi troppo grandi e generici come ad esempio “Voglio essere felice”. Come facciamo a esserlo? È una sfida troppo impegnativa, è una sicura battaglia persa. È davvero difficile sentirsi efficaci nel perseguire questo scopo. Scomponiamo allora l’obiettivo in pezzettini più piccoli e gestibili che ci possano dare la soddisfazione di essere sulla strada giusta e ci facciano sentire capaci di percorrerla. Per suddividere il traguardo in più step aiutiamoci facendoci delle domande:
– Che cosa mi rende davvero sereno?
– Quali sono le cose che mi fanno stare bene?
– Da dove posso cominciare?
– Cosa mi aspetto che accada?
Prendiamoci anche il tempo di riconoscere i nostri traguardi: facciamo in modo che la lista dei buoni propositi non sia una corsa contro il tempo. Stiamo nel qui ed ora, insieme ai nostri successi e ai nostri fallimenti, condividiamo la gioia per ciò che ha funzionato e il dolore per quello che è andato male. E non dimentichiamoci delle nostre risorse che ci permettono, comunque, di essere qui a pensare ai nuovi traguardi.
Dott. ssa Paola Vittorielli
Psicologa psicoterapeuta