Le ferite della psiche, in realtà, non sono tanto diverse dalle ferite fisiche. Ci sono ferite fisiche che si rimarginano da sole. Quando ci facciamo un taglio sulla mano, non troppo profondo, cerchiamo di fermare il sangue con un fazzolettino, disinfettiamo la ferita, applichiamo un cerotto e lasciamo che le cellule preposte alla cicatrizzazione facciano il loro dovere e rimarginino la ferita. E così nel giro di qualche giorno di formerà la crosta, e quando la crosta se ne andrà, un nuovo strato di pelle si sarà formato per sostituire il precedente. Quando però ci facciamo un taglio troppo profondo, le nostre risorse non bastano, e così dobbiamo recarci al Pronto Soccorso dove ci daranno i punti necessari per rimarginare la ferita. Dopo qualche giorno i punti verranno però tolti e anche in questo caso, attraverso un aiuto specialistico, la ferita verrò guarita. Per le ferite psicologiche vale lo stesso discorso. Spesso riusciremo ad affrontarle da soli, ognuno con le proprie risorse e strategie. Quando però la ferita è troppo profonda e non smette di sanguinare, allora è necessario un aiuto specialistico. Una buona psicoterapia incentrata sul trauma non fa altro che facilitare il processo di autoguarigione, proprio come fanno i punti su una ferita fisica. Una volta che il trauma irrisolto viene elaborato in terapia, la persona riprenderà a camminare da sola come prima, e con ogni probabilità uscirà da questa esperienza rafforzata.
Da Traumi psicologici, ferite dell’anima – Il contributo della terapia con EMDR